“La gigantesca tastiera di pianoforte si srotola come una lingua dall’ingresso della galleria fino al cuore della mostra: sulla testa dei visitatori, ottava dopo ottava passano le immagini delle 46 edizioni del Festival di Sanremo, con i cantanti e gli ospiti illustri.”
La ‘tastiera sanremese’ è l’unica guida ideale di ‘Tu, musica divina’, la mostra su Canzoni e storia in cento anni d’Italia al Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 19 dicembre 1996 fino al 17 marzo del 1997. La mostra fu ideata da Renzo Arbore, Carlo Bixio, Gino Landi e Luigi Magni, organizzata dall’ assessorato alle politiche culturali del Comune di Roma, e lasciava ai visitatori assoluta libertà di percorso. Ponendosi infatti l’ obiettivo di ‘far vedere la musica’ e di mostrarne l’evoluzione storica in relazione agli eventi sociali italiani degli ultimi cento anni (dalle sciantose dei cafè chantant dei primi anni Venti all’avvento della radio, dal sodalizio degli anni Trenta tra cinema e musica agli anni difficili della guerra, dalle canzoni delle lotte contadine e operaie a quelle che hanno segnato la protesta studentesca), l’architetto Maurizio Di Puolo ha pensato di far andare a zonzo i visitatori attraverso le strade di una città immaginaria, per catturare i suoni che più interessano dopo averli ascoltati attraverso i muri dei palazzi. La gestazione della mostra è stata particolarmente lunga e complicata. Gianni Borgna, assessore alla Cultura del Comune di Roma e storico della canzone, ci lavorò con Carlo Bixio almeno due anni; Il lavoro più delicato è stato quello di selezione: gli organizzatori avevano di fronte una mole sterminata di materiale, a cominciare dalle canzoni, più di un milione. Nella mostra ne sono state rappresentate duemila, insieme a mille fotografie scelte da Franco Lefèvre, curatore anche del catalogo (con Giancarlo Governi e Claudia Terenzi) pubblicato da Umberto Allemandi.
Presentando la mostra, Arbore ha sottolineato la ricchezza artistica della cosiddetta “canzonetta”, della “nobiltà di partitura di brani come ‘Violino tzigano’ , ‘La strada nel bosco’ e di ‘Mamma’, la canzone italiana più nota al mondo scritta dalla coppia Bixio-Cherubini, a diritto considerati i padri di questo genere”.